approfitto della pausa ferragostana per testare il servizio della posta certificata per il cittadino su postacertificata.gov.it
Lo so, serve solo per dialogare con le ISTITUZIONI (quelle che hanno una casella, mica tutte), ma sono curioso di vedere come un utonto impatta con l’esperienza di creare e far funzionare questa benedetta casella e-mail. Anticipo il giudizio, che tutto sommato sfiora la sufficienza (pensavo peggio), anche se l’esperienza mi è costata tempo e impegno e ha richiesto una buona dose di pazienza.
Parto il 14 agosto, mattina, inserendo i dati richiesti (neppure troppo complicato)
e ottenendo dopo pochi minuti il risultato di esito positivo della richiesta di attivazione. La spiegazione a questo punto è chiara ed esaustiva:
La tua richiesta è stata accettata.
Trascorse 24 ore ed entro i prossimi tre mesi dalla presente notifica, puoi recarti presso uno degli Uffici Postali abilitati per completare l'attivazione. La ricerca dell'Ufficio Postale abilitato più vicino è disponibile nella home
page.
Ti consigliamo di stampare questa pagina utilizzando l'apposito pulsante e comunque di memorizzare il tuo Codice Cliente e la tua USER-ID, che ti servirà per accedere al servizio.
Ai fini dell'attivazione ricordati di presentare il documento d'identità che hai indicato nei contatti e il tuo codice fiscale.
cerco l’ufficio postale, constato che quello del mio paesello è ABILITATO(!) e fiducioso attendo. Lascio passare il ferragosto e la mattina del 17 (48 ore) mi reco all’Ufficio Postale di S. con la mia brava pagina stampata, la fotocopia della carta di identità e del codice fiscale e
mi metto in coda (accidenti anche a metà agosto c’è la coda); arrivo allo sportello dopo una attesa di almeno 15 minuti. Non vi dico l’espressione dell’impiegata di fronte alla mia richiesta e alla vista del foglio stampato. Un mix tra incredulità, scazzo, panico e quant’altro.
veramente… non saprei… io queste cose non le ho ancora fatte… mi sa che vado a informarmi dal direttore…
io, imperturbabile, sereno dico che sto seguendo la procedura indicata, che non mi pare di chiedere qualcosa di strano. L’impiegata ritorna dopo un’affannosa consultazione nel retro durata alcuni interminabili minuti e inizia, nervosamente, in silenzio, a farfugliare sul terminale. Con la coda dell’occhio, senza farmi troppo notare, seguo le sue mosse. Tutto sommato basta aprire il link giusto, inserire i dati (dove è il codice cliente? non c’è…., guardi è lì stampato in grassetto, ah..si.. e allora il nome?… sempre lì in grassetto..) e procedere all’attivazione. Con un sorrisetto ironico mi comunica il risultato “guardi che Lei, mi sa che non ha completato la procedura… qui mi dice che deve ancora chiamare il numero verde 800 etc. non posso andare oltre…” faccio notare che il foglio stampato dice che la procedura IO l’ho completata e ora spetta alle Poste autenticare la mia identità. Niente da fare: mi scrive a matita con aria di sfida su un ritaglio di carta il numero verde da chiamare e rifiuta ogni tentativo di continuare la conversazione. Ormai si è fatto tardi, malgrado il periodo qualcosa da sbrigare ce l’ho, per cui momentaneamente desisto. Intorno a mezzogiorno torno a casa, accendo il condizionatore, cerco di rilassarmi e compongo il numero verde, devo dirlo, senza troppe speranze. Il primo impatto non è particolarmente esaltante. Per riuscire a parlare con un operatore il percorso è a ostacoli e bisogna sorbirsi una voce registrata che ogni due per tre ti ricorda che sul sito puoi trovare ogni soluzione ai tuoi problemi… finalmente, quando cominciavo a scoraggiarmi, risponde una giovane voce femminile allegra e cordiale, spiccato ma non ostentato né fastidioso accento romanesco, che segue con competenza e interesse il mio problema, conferma il mio sospetto di scarsa preparazione del personale allo sportello postale (ipotizzo che il fatto di essere un piccolo ufficio di un piccolo paese sperduto nella provincia non aiuti, ma mi conferma che il problema è diffuso se figuri pure negli uffici in centro aRroma succede!) e mi invita a provare in un altro ufficio postale (in base al cap me ne indica alcuni vicini alla mia residenza) oppure, mejo, se tolga sta soddisfazione, je conviene tornà nell’ufficio postale di S. e se continuano a fajje probblemi, ce faccia chiamà direttamente a sto numero verde in sua ppresenza che vedrà che risolviamo! Confesso che l’idea mi diverte, fare un’altra coda un po’ meno, ma domani ci torno…